OGGI VERIFICA SULL’ANSIA

Mercoledì mattina, la prof. annuncia che presto ci sarà il compito in classe di grammatica. Argomento: i complementi. I malefici, infiniti complementi. L’italiano ne avrà un centinaio, a partire dai più semplici e ovvii, come oggetto, modo, tempo, luogo; ai più strani: denominazione, predicativo del soggetto, stima e prezzo, misura. Non c’è verso di azzeccarli!

Ma la prof. dice: “Preparate un cartellone con i nomi dei complementi, poi lo appendiamo in classe e durante la verifica lo potete guardare”. Qualcuno storce il naso: sì, il cartellone in classe, roba delle medie….

Invece i più intelligenti capiscono che c’è sotto qualcosa e osano chiedere: “Ma prof, non dobbiamo saperli a memoria?”.

Ecco il punto: cosa devo sapere per fare una buona verifica? O, in altre parole, quali sono le conoscenze che la scuola ritiene utili per la crescita di buoni cittadini e persone?

Sono d’accordo con voi: milioni di persone hanno vite felicissime, senza sapere che esiste una cosa chiamata “complemento di pena e di colpa”. Però, ammettendo che lo studio della grammatica abbia un qualche uso pratico, tipo scrivere una lettera o una breve relazione in modo per lo più chiaro e comprensibile, dobbiamo chiederci: cosa è davvero importante studiare?

Di certo, non i nomi dei complementi: saremo cittadini migliori perchè conosciamo le parole “complemento di moto per luogo circoscritto”? Forse sì. Ma forse, sarebbe più utile saper riconoscere quel complemento, anzichè limitarsi a conoscere il suo nome.

Obiezione: be’, intanto che impari a riconoscere una cosa, ne impari anche il nome.

Vero. Però qui entra in gioco il fattore “ansia”. Chi non ha un po’ di timore quando deve imparare un elenco a memoria? Fosse anche un elenco semplice, ovvio e familiare come la lista della spesa? Se fosse così facile, non ci sarebbe bisogno di scriverla…

Risultato: se si fornisce un elenco dei nomi, i ragazzi non passeranno il pomeriggio a preparare microscopici bigliettini scritti in alfabeti misteriosi. Durante la verifica, avranno un quadro preciso e corretto degli argomenti studiati, a disposizione di tutti. Non avranno il dubbio di aver dimenticato qualcosa. E avranno tanta, tanta ansia in meno.

I miei studenti si stupiscono molto quando fornisco loro questo tipo di elenchi, fossero i nomi dei complementi di grammatica o quelli delle figure retoriche quando studiamo poesia. Ma riconoscono che il momento della verifica diventa molto più sereno.

“Prof, ma perchè ci dà le domande del compito in classe???” “Per affrontare bene un compito occorre studiare. Se io vi do le domande, voi studierete le risposte?”. “Certo, prof!”. Obiettivo raggiunto.

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